Lavorare la ceramica è un procedimento lento che necessita di cura e pazienza.

Come tutte le cose, anche questi processi apparentemente semplici e naturali sono fatti di passaggi ripetitivi ma necessari, di continue prove e fallimenti.
La bellezza di questo materiale, però, sta nella possibilità di lavorarlo in modo immediato, istintivo a volte, e nella sua capacità di offrire una visione d’anticipo di come sarà il pezzo finale.

Pensare ad una forma, un oggetto.

Poi sedersi, far girare il tornio e sentire la forma nascere sotto le mani, liscia, affinando strato dopo strato la terra umida: questo è il progettare giusto, aperto al divenire e alla possibilità di cambiare in corso d’opera. E, soprattutto, sapere che questo materiale umile ma straordinario, con la sua capacità di declinarsi in tantissime forme, asseconderà l’evolversi dell’idea di partenza e diventerà qualcosa di vero.

Delicata, solida, sognante, concreta, ragionata, amata, essenziale, decorata, raffinata, quotidiana: tante, tantissime sono le facce della ceramica.

Tante quante possono essere le impronte date da chi la forgia seguendo il proprio istinto e cercando di creare forme che parlino a chi le utilizzerà sia della storia di questo affascinante materiale sia della storia che costituisce la loro ragion d’essere.


LE CERAMICHE CO.CHì

Chiara crea ceramiche dalle forme semplici ed essenziali, utilizzando sia terre da bassa temperatura che da alta.

Dalle sue mani nascono principalmente oggetti di uso quotidiano, per la casa, come tazze, piatti, vasi e brocche.

Nella sua produzione si possono individuare varie collezioni, e tra tutte la più originale è sicuramente la linea “POLPO”: da tazze, tazzine, brocche e teiere spuntano sinuosi tentacoli, interamente modellati a mano, che rendono gli oggetti divertenti e unici nel loro genere.

I colori delle ceramiche Co.Chì sono quasi sempre tenui, dalle tinte pastello, spesso in contrasto con i colori naturali delle terre, di cui Chiara ama le ruvidità e le texture.